di Luciano Leni

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  Dipingere Miniature

Vorrei fare innanzi tutto una breve premessa:

     Questo non vuole essere un manuale di come dipingere le miniature, sicuramente ci sono miniaturisti più esperti e più bravi di me, ma penso che sia semplicemente un condividere con altri il mio modo di intendere le miniature e come intendo la pittura di esse. Sarà un lavoro un pochino lungo e fatto a puntate perchè inserirò la documentazione, anche fotografica, via via che sarà pronta. Mi scuso anzitempo per le foto; non sono un bravo fotografo.... abbiate pietà di me !.

     Ho cominciato, come penso molti altri, montando e dipingendo aerei, carri armati,moto e navi di plastica, poi via via mi incuriosirono sempre di più gli omini che specialmente nelle scatole degli aerei e dei carri armati  trovavo. Avendo fin da bambino sempre giocato con i soldatini, mi venne l'idea di dipingere anche quelli; scattò così la passione della mia vita. A proposito dei miei primi soldatini ricordo che negli anni 60 c'erano le macchinette che con 10 lire davano una gomma da masticare ed una figurina dei calciatori, era l'unico lusso che potevo permettermi data la povertà che girava nelle mie tasche e non solo, se avevo fortuna trovavo un calciatore raro e lo barattavo con un soldatino, allora di plastica, altrimenti giocavo a soffino o a murella ed essendo bravino invece di farmi dare le figurine vinte le barattavo con soldatini.

     Comprai la mia prima scatola di soldatini: fanteria di linea napoleonica marca AIRFIX . Non vi dico la difficoltà nel dipingere la plastica e quel tipo di plastica che si sfogliava tutta, con i colori a smalto opaco HUMROL. Le cose migliorarono quando cominciai a dipingere i primi soldatini di piombo in 25 mm della ditta MINIFIGS, lo smalto reggeva e cominciai anche a fare le prime sfumature. Il salto di qualità avvenne alla scoperta che con un fondo di colore a smalto opaco, potevo poi dipingere con i colori a caseina della PLAKA. Da allora sono sempre stati i miei colori preferiti, e li ho usati per dipingere dai 15mm fino ai 120mm.

     Bene veniamo a noi senza altri preamboli.

     Dipingerò in diretta una miniatura in 28 mm della ditta Warhammer, nella fattispecie un artigliere degli umani.

     Sembrerà una fesseria ma mentre guardo il soldatino per limare le sbavature, ripulirlo e studiare il suo contesto sulla basetta, lo "battezzo" e gli do un nome e vedendolo credo che lo chiamerò Hainz un bel nome per uno che è nato nella Svizzera tedesca. Questa è una prassi che ho sempre usato per tutte le centinaia di soldatini che ho dipinto, me li fa sentire più vivi e più vicini a me.

     Partiamo allora dando una vernice di fondo a smalto opaco, io uso il colore nero, a mio avviso il nero fa risaltare di più i colori e li rende più morbidi.

     La prima cosa che faccio è dare un volto al mio personaggio per sapere con chi ho a che fare, come si fa a vestire una persona di cui non si conosce il volto!. Quindi una bella mano di rosso di marte come colore di fondo per il carnato.

     Fatto questo passo subito a dipingere gli occhi che sono la cosa più importante per dare l'espressione al signorino Hainz. Gli occhi li dipingo ora anche perchè ho più libertà di muovermi e anche dovessi sbavare posso sempre riprendere il colore di fondo. Il processo è questo: prendo un pochino di bianco e ci aggiungo una puntina di blu per smorzare il bianco che sarebbe troppo forte per un viso, l'occhio non è mai bianchissimo, quindi faccio la pupilla con il colore che voglio dare agli occhi, nero marrone celeste, ecc., poi tiro una riga fine col nero per marcare le ciglia stando attento che se proprio mi scappa di sbavare il colore meglio sbavarlo dalla parte del colore di fondo che non sul bianco. Qualcuno mi ha detto che è inutile fare gli occhi in quanto se si guarda una persona  a 10 metri di distanza non gli si vedono; io non sono d'accordo perchè allora non si dovrebbero fare nemmeno i bottoni, i lacci delle scarpe e altri accessori che normalmente si trovano nelle miniature, per me le miniature vanno paragonate ad una persona che si vede a 4-5 metri di distanza.

     Il colore del carnato normalmente lo costruisco mescolando ocra rossa, ocra d'oro, ocra gialla, rosso di marte, arancio di marte e colori simili per cui non uso una miscela fissa e tanto meno una miscela già fatta anche se ce ne sono di buone e valide a giro. adoro miscelare i colori da solo. A parte casi rari, per il carnato, adopero i colori acrilici serie " Brera " della Maimeri in quanto sono leggermente satinati e danno un buon effetto .Stendo il color carnato sulle parti poi passo a schiarire e scurire.

     Per schiarire uso il giallo di Napoli o ocra gialla mescolata col bianco, per intendersi: prendo metà del colore di fondo del carnato e ci aggiungo un pochino di giallo di Napoli e do la prima passata sulle parti in luce, poi aggiungo ancora un po' di giallo di Napoli per schiarire ancora e lo passo sulle parti ancora più in luce e così via fino ad arrivare ai massimi chiari: naso, zigomi, labbra e unghie. Con l'altra metà leggermente scurita vado nelle parti in ombra.

     Infine con un marrone vado ad evidenziare le parti più in ombra: sotto il labbro inferiore, tra gli occhi ed il naso e in mezzo alle dita. Adesso il figurino ha un suo aspetto ed è pronto per essere vestito. Dimenticavo: riguardo ai pennelli che uso vanno da uno " 00 " fino ad un " 1 ". Ci sono molte marche che forniscono ottimi pennelli di martora, io prediligo la marca Winsor & Newton serie 7 sono costosi ma danno buoni risultati. Una curiosità: la martora rossa è il migliore animale a fornire i peli per i pennelli e per i pennelli migliori vengono usati i peli della punta delle orecchie, ma per essere davvero il massimo i peli devono provenire da martore selvatiche. Tutti gli anni si tiene un'asta in Inghilterra per aggiudicarsi i peli migliori e sono anni che vince la Winsor & Newton anche a costo di aumentare tutti gli anni i prezzi dei pennelli. In ogni caso l'esperienza mi insegna che la parte più importante di qualsiasi pennello è il manico!

     Non avendo vincoli uniformologici penso che dipingerò il vestito con i colori più in uso in quel periodo che si rifanno alla Svizzera ed al cantone di Turgovia i cui colori sono il bianco ed il verde con i leoni oro, anche se i colori antichi erano diversi, questo comunque mi serve a variare di continuo i colori delle vesti altrimenti si cadrebbe sempre sui soliti, senza dimenticare il bianco ed il rosso colori della Svizzera. Per la mano di fondo dove andrà il bianco mescolo al giallo ocra scuro un po' di nero (pochissimo). Da adesso per il vestito uso i colori a caseina che sono molto opachi e gessosi, a gusto mio riproducono bene l'effetto stoffa e poi non dimentichiamo che le stoffe non erano sintetiche ma naturali.

     Comincio così a schiarire aggiungendo al colore di fondo prima un po' di ocra scura poi via via del giallo di Napoli quindi il bianco. Chiaramente via via che schiarisco le zone che ripasso sono quelle sempre più in luce.

     I punti massimi di luce, anche se dalle foto si nota poco, non sono mai bianco puro

     Tengo a precisare che per arrivare ad una sfumatura morbida mi sono occorsi nove passaggi di schiaritura. Finito di dipingere la parte bianca passiamo ora all'altra parte che dipingerò verde e gialla. Per il verde dipingo direttamente col verde scuro e via via schiarisco con ocra gialla chiara e infine con giallo puro.

                  

     Per il giallo passo prima una mano di marrone per smorzare il nero sottostante quindi faccio una base di arancio e ocra gialla chiara schiarendo con giallo prima e giallo di Napoli poi per le parti più in luce.

                  

     La manica l'ho dipinta con il sotto verde e le strisce sopra rosso bordeaux.

                 

     E' interessante notare i due tipi di bianco diversi, quello della manica, che può ricordare una stoffa grezza e ruvida, e il bianco della fascia nell'elmo che ricorda una stoffa più raffinata tipo seta, anche il colore è diverso, mentre sopra ho usato la caseina, sotto ho usato colori acrilici Vallejo leggermente più satinati. Dalle foto difficilmente si nota, anzi direi per niente, ma questo per dire che è importante sapere cosa si dipinge. Ho visto tante miniature dipinte benissimo ma con colori tutti uguali in cui non si riconosceva la differenza di materiale tra i vari tipi di stoffa, cuoio, carnato e così via. Qualcuno, giustamente, obietterà che è impossibile fare un esercito sia storico che fantasy per giocare seguendo queste regole. E' vero, ma è altrettanto vero che, nel fantasy, ci sono delle figure tipo gli eroi, i maghi e altri, che nell'esercito stanno da soli, quelli andrebbero dipinti con moltissima cura in modo che tutto l'esercito ne tragga beneficio in bellezza. Così nello storico dove gli artiglieri o piccoli gruppi se dipinti bene, fanno passare in secondo piano i pezzi tutti in gruppo. Sicuramente questa mia visione è data dal fatto che ho sempre dipinto miniature da collezione, per cui le ho sempre dipinte con la massima cura senza pensare al tempo che ci vuole o ad avere furia di farne tanti.

     Eccolo il signorino Hainz nella fierezza di essere il migliore artigliere nel pestare le palle di cannone dentro l'affusto. Come si vede il corpetto di cuoio risulta più lucido in quanto il cuoio lo è rispetto alla stoffa e ho voluto fare un cuoio rossiccio per dare l'idea di un cuoio pesante e robusto, mentre il cuoio più fine e meno robusto ha un colore più aranciato o scamosciato. Anche per il cuoio, come per il carnato, si possono fare tantissime tonalità.

                               

    

continua.........

 

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     Adesso vorrei parlare della pittura di uno dei soggetti che preferisco: un soldatino scozzese.

La miniatura in oggetto è della ditta Front Rank e rappresenta uno scozzese partecipante alla battaglia di Culloden, la battaglia che ha posto definitivamente la parola fine alle aspirazioni indipendentiste degli Higlanders. Avrei voglia di parlare tanto della storia della Scozia ma rimando a voi il piacere di scoprirla.

     Allora cominciamo: Per la pittura del viso vi rimando alla miniatura precedente dove già descrivo come procedo, riguardo il copricapo a baschetto è tipico degli scozzesi ed è rigorosamente blu. Anche per la camicia vale quanto detto per il bianco che in questo caso è più scuro.

     Adesso passiamo al kilt la parte più divertente. Lo dipingerò con il motivo più classico: blu e verde. Per prima cosa dipingo il fondo del kilt con il blu dando dei toni più chiari alle parti in luce. A questo punto al blu di fondo del kilt aggiungo del verde facendo metà e metà per dipingere le righe orizzontali e verticali che dovranno formare dei quadri tutti uguali sia blu che verde-blu.

     Fatto questo usando il verde dipingo i quadri che si sono formati dagli incroci delle righe verde-blu. Parentesi: mostro il lato B come a miss Italia perchè penso si noti meglio quello che scrivo.

     Ora col nero contorno con una riga finissima le righe che adesso sono verde-blu e verdi, questo mette in risalto i vari quadri e rende realistico il kilt che normalmente ha le righe nere.

              

     Eccolo il nostro eroe nel suo splendore completo !

           

Continua........

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L'ARALDO FIORITO di Luciano Leni - Pittura Miniature e Diorami - Storico e Fantasy
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